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Inviato da avatar Paolo Lubrano il 04-07-2012 alle 16:57 Leggi/Nascondi

Soggetto proponente: Associazione Bei Navigli, Ascociazione Cambiamo città restiamo a Milano

STEFANO BALLERIO, GIORGIO FRANCHINA, EUGENIO GARLASCHELLI, DAVID GENTILI, FEDERICA GUAGLIO,  PAOLO LUBRANO, LUIGI MARAFANTE, CATERINA MISITI, VITTORIO TAVOLATO


 

Il Parco dei Navigli unisce zone della città oggi divise dallo scalo ferroviario.

Per contenere il traffico si devono organizzare  aree di interscambio e un sovrappasso ciclopedonale tra via Bergognone e la pista ciclabile lungo l’alzaia. L’apertura di una Nuova Darsena può rafforzare il sistema delle acque.

Un nuovo canale potrebbe essere aperto lungo corso Colombo, da riqualificare unitamente a via Vigevano.

La riqualificazione della piazza e dell’edificio della Stazione ferroviaria possono creare i necessari approdi per l’interscambio fra trasporto su acqua, ferrovie, mezzi pubblici e ciclabilità.

Si propone:

  1. di caratterizzare l’ambito coerentemente con la storia dei luoghi: le linee progettuali di orientamento dell’intervento di trasformazione delle aree dello scalo ferroviario devono garantire e favorire l’infrastrutturazione del Parco lineare del Naviglio Grande;
  2. di mantenere, nella varietà delle funzioni proposte, quel mix sociale che ha da sempre caratterizzato l’ambito urbano del Ticinese, coerentemente con le sue caratteristiche localizzative, sociali, territoriali, storiche ed economiche, garantendo una quota di edilizia residenziale abitativa agevolata con i relativi servizi adeguati in termini quantitativi e qualitativi;
  3. di contenere lo sviluppo in altezza dei nuovi insediamenti edilizi in rapporto col sistema insediativo del contesto (Vincolo altezza edifici);
  4. di prevedere che il progetto di trasformazione dello scalo individui spazi pubblici e di uso pubblico per una superficie non inferiore al 70% della Superficie Territoriale dell’ambito e che, unitamente a spazi pedonali e percorsi ciclo-pedonali, gran parte dell’area pubblica così determinata sia utilizzata per la realizzazione di una Nuova Darsena quale contributo per un ulteriore sviluppo del sistema delle acque;
  5. di prefigurare il progetto in modo che lo spazio pubblico unisca parti di città cresciute indipendentemente l’una dall’altra dopo l’esecuzione dello scalo ferroviario;
  6. di prevedere che la trasformazione dell’area dello scalo configuri un’organizzazione dei nuovi manufatti in stretta relazione con l’attuale piazza della Stazione, da riqualificare come spazio pubblico in grado di rappresentare gli approdi in città delle vie di terra (linee pubbliche di superficie, metropolitana) e d’acqua (Naviglio), rispettandone “le caratteristiche paesaggistiche” e realizzando“ una polarità funzionale in corrispondenza dell’ex stazione ferroviaria”; si propone pertanto di mantenere l’edificio per il suo valore storico-testimoniale e di riqualificarlo con un progetto a basso impatto ambientale, al cui interno possano trovare spazio nuove funzioni coerenti con l’intervento complessivo di formazione del Parco dei Navigli, ovvero connotando l’edificio come luogo di “approdo turistico” per la fruizione intelligente delle opportunità derivanti dal parco stesso e dalle infrastrutture della mobilità ciclo fluviale;
  7. di facilitare l’afflusso delle persone che settimanalmente frequentano l’area del Ticinese e i suoi locali, attraverso l’individuazione di aree di approdo e di interscambio che possano mantenere in zone limitrofe il traffico veicolare privato con l’eccezione di quello dei residenti; tali aree di approdo, distribuite nei pressi o nell’ambito del Parco lineare del Naviglio Grande, devono poter offrire mediante mezzi di trasporto pubblico (metropolitana e, soprattutto, biciclette e battelli lungo il Naviglio), nuove opportunità alternative per lo spostamento delle persone all’interno dell’ambito stesso o verso la città (mobilità dolce e sostenibile);
  8. di individuare nell’area dello scalo ferroviario adeguati spazi per un parcheggio pertinenziale per residenti al fine di ovviare alle carenze di posti generati dalla realizzazione di una vasta area pedonalizzata e, ai margini dell’Ambito, un’area di parcheggio a rotazione con accesso dalla circonvallazione esterna della 90-91 e con connessione pedonale con l’Alzaia Naviglio Grande;
  9. di eliminare la prescrizione che ipotizza la realizzazione di una nuova connessione carrabile tra via Bergognone e via Carlo Torre alternativa a viale Cassala, per non compromettere un ambito urbano di assoluto pregio storico ed architettonico che verrebbe valorizzato dall’eliminazione del sedime ferroviario e per non incrementare il traffico dei mezzi privati in un quartiere per il quale si stanno valutando soluzioni che disincentivino l’uso dell’auto e che non può assolutamente più sopportare ulteriore afflusso veicolare; si propone pertanto di individuare la possibilità di un sovrappasso di carattere esclusivamente ciclo-pedonale che colleghi via Bergognone alla pista ciclabile lungo l’Alzaia del Naviglio Grande, oppure a sud con le aree a verde del parco Baden-Powell e, a proseguire, con il comparto del Sieroterapico, il parco presso via Spezia e le aree del Parco Sud.

Qui trovate il progetto completo del Parco Lineare del Naviglio Grande

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