Il DESR (Distretto di economia solidale rurale) del Parco Agricolo Sud Milano ha la finalità di salvaguardare e trasformare (nel senso della sostenibilità) il suolo agricolo del Parco, in un quadro di costruzione della Sovranità alimentare (Il parco Sud che “nutre” Milano).
Assieme ad altri attori protagonisti di pratiche, studi ed elaborazioni su questa tematica (il DESR, settori universitari del Politecnico e di Agraria, Slow Food, Finanza etica, agricoltori, la rivista “Valori”, urbanisti, associazioni a difesa del territorio, Aiab, ecc) abbiamo avanzato una proposta complessiva al Comune di Milano basata sulla necessità di un diverso rapporto città/campagna a salvaguardia del suolo agricolo e delle sue potenzialità.
Dopo l’effettuazione di due incontri, che hanno visto la partecipazione della vicesindaca MG Guida, in virtù della sua delega all’attuazione del programma, e degli assessorati coinvolgibili sulla materia (Urbanistica, Agricoltura, Expo’) si sta ora procedendo con percorsi pilota, che sono contenuti in un documento quadro e nelle relative proposte operative.
Il tema delle acque e della tutela delle aree agricole vi sono naturalmente contenuti.
In allegato trovate tre documenti:
1) il DESR: è una sintesi delle proposte elaborate dal DESR
2) Proposte operative: alcune schede operative per l'attivazione di azioni concrete
3) Documento quadro sulla sovranità: una proposta di dialogo e interazione tra società civile e nuovo governo comunale
Il sito del DESR: www.desrparcosudmilano.it
Le proposte
1) Innanzitutto, sulla base della priorità della difesa del suolo agricolo e del Parco Agricolo sud Milano, è necessario rovesciare radicalmente il PGT della precedente Giunta, eliminando le norme che assegnano valore immobiliare alle aree agricole del PASM dentro il territorio comunale, per scambiarle con possibilità di costruire in siti diversi nella città (perequazione urbanistica).
2) Il Comune deve farsi promotore di una domanda di produzione agricola qualificata e sostenibile, capace di supportare la agricoltura periurbana, ma anche di favorirne la progressiva agrobiodiversità, in alternativa ai modelli agroindustriali monoculturali. Fondamentale diventa quindi, ad esempio, il ruolo di Milano Ristorazione.
3) L’Amministrazione comunale, nell’ambito del più generale processo di costruzione delle municipalità al posto delle attuali zone, deve sostenere la partecipazione dei cittadini in direzione dei temi suddetti, mettendo a disposizione spazi e luoghi che favoriscano l’incontro da domanda qualificata e produzione agricola sostenibile e locale.
4) Allo stesso tempo vanno valorizzati e riqualificati spazi già destinati a funzioni commerciali tradizionali, come i mercati comunali coperti, sostenendo anche le esperienze di mercati scoperti di produzioni locali e sostenibili.
5 ) C’è poi tutto il campo delle cascine di città, oggi in parte in dismissione o in degrado. Vanno attivati processi di collaborazione con la società civile (anche in questo caso poggiando su esperienze in atto) perché questi luoghi diventino “vetrine” del parco Sud per la città.
6) E’ infine necessario un ruolo di traino del comune di Milano nei confronti degli altri 60 comuni del PASM, il quale è oggi presieduto da Podestà, che sostiene che “il Parco non è un totem”. Invece il Parco Sud va considerato una necessità agricola, ambientale, turistica e che quindi va difeso cm su cm, contro la logica delle perequazioni urbanistiche o della ricerca di oneri di urbanizzazione da parte dei Comuni.