Il Comitato dei Navigli è presente nel quartiere dagli anni ’90.
Ecco i temi maggiormente rilevanti con i quali si è confrontato:
- il “ progetto “Magolfa “ e il progetto di riqualificazione del Sieroterapico (aree localizzate tra le vie Segantini, Argelati, Torre, i viali Cassala, Liguria e Piazza Belfanti), per i quali si sono ottenute diminuzioni consistenti delle volumetrie proposte contro il dilagare della cementificazione edilizia;
- i problemi del traffico e dell’inquinamento ambientale,
- la sensibilizzazione delle autorità competenti sulle problematiche che scaturiscono dall’elevato numero di licenze emesse per la gestione di locali notturni,
- la valorizzazione e riqualificazione dei Navigli e della Darsena.
Dal 2002 l’attenzione si è concentrata:
- sul progetto proposto dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione del parcheggio a rotazione da attuarsi sotto le acque della Darsena, che il Comitato ha giudicato invasivo e distruttivo nei confronti del Sistema Navigli e dei monumenti presenti sulle sponde e nel bacino stesso. Sono state raccolte 5000 firme di cittadini contrari al progetto ed è stato depositato al TAR della Lombardia un ricorso ancora da discutere. Gli abitanti ed i cittadini, che spontaneamente fanno parte del Comitato, ritengono che la qualità della vita sia così importante che progetti urbanistici e rilevanti cambiamenti sul territorio non possano avvenire senza una partecipazione attiva, che porti a scelte condivise, di coloro che vivono e lavorano nel quartiere.
- sul progetto di trasformazione di una vasta area del quartiere in Isola pedonale permanente, progetto proposto dalla precedente giunta comunale e che pone seri quesiti di compatibilità con la vita dei residenti e con la sopravvivenza degli ultimi esercizi commerciali diurni esistenti. In tale progetto si intravede la politica di favorire ulteriormente i gestori dei locali pubblici, mettendo a loro disposizione un territorio ancora più ampio rispetto a quanto attualmente concesso. Non si colgono azioni volte a risolvere o almeno ridurre i problemi del traffico e dell’inquinamento acustico - ambientale. Temiamo che il progetto in discussione trasformerà definitivamente una zona di pregio con presenze monumentali, tutelata da un vincolo paesaggistico e con una storia legata al lavoro e alla cultura popolare, in un luogo ancor più indirizzato al divertimento serale e notturno, senza considerare che il quartiere è densamente abitato e che la popolazione è obbligata a convivere da troppo tempo con forti disagi e allarmante degrado.
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